Il web che unisce la Garfagnana alle Apuane passa per le due ruote. E con l’auto del GPS e di una rete comune fra motociclisti, il nostro Giorgio Pagnini racconta ai lettori del blog di Brickscape come è possibile coniugare la dinamicità della moto con la staticità del web.

Il web che unisce la Garfagnana alle Apuane passa per le due ruote, sembra una magia, ma non lo è. Quante volte, sbirciando fuori dalla finestra in una giornata festiva, da bravi motociclisti ci siamo detti: se c’è il sole vado a fare un bel giro in moto. E, constatata la condizione metereologica favorevole, essere assaliti da un altro dubbio, si, un bel giro, ma dove?

Come avere suggerimenti e suggestioni adatti al tipo di percorso che vorremmo fare per poi trasporlo sul nostro fido gps o smartphone oppure averlo stampato con indicazioni e  cartina?

Da qualche tempo la soluzione esiste e si trova sul web, ma prima di darvi altre informazioni salite sul sellino dietro e venite con me ad iniziare questo giro.

Inizio e fine del percorso è la città di Lucca, fascinosa ed unica, non solo per le sue molte chiese, come il romanico Duomo e la bellissima piazza dell’Anfiteatro, costruita sulle rovine dell’antico anfiteatro romano di cui conserva ancora la forma, ma anche perché è una delle poche città storiche italiane che mantiene intatte le sue antiche mura risalenti all’epoca rinascimentale,

Nel nostro itinerario queste mura si circumnavigano per un breve tratto, ma sufficiente per apprezzarne la maestosità e lo stato di conservazione veramente notevole.

C’è un particolare però che, anche in questo breve “passare accanto”, mi piace sempre ritrovare a Lucca ed è la torre Guinigi, che svetta sui tetti della città. Impossibile non riconoscerla dato che ha la particolarità di avere un giardino pensile sulla propria sommità. Come non rimanere incantati da questa torre in mattoni con in cima alcuni alberi di leccio?

Fuori dalla città si inizia a risalire il corso del fiume Serchio seguendo la SS12 dell’Abetone, fino arrivare al ponte della Maddalena che si staglia sulla sinistra, all’altezza dell’abitato di Borgo a Mozzano.

Detto anche ponte del Diavolo, per via del fatto che una leggenda vuole sia stato completato dal maligno in persona a seguito di un patto con il costruttore dello stesso, è uno dei più begli esempi di ponti romanici a schiena d’asino, con quelle arcate disassate e la campata centrale altissima sul fiume.

Si prosegue a sinistra sulla SS20 lasciando a destra la deviazione per Bagni di Lucca, luogo termale sin dall’antichità, fino ad arrivare a Fornaci di Barga.

E qui, davvero, il web che unisce la Garfagnana alle Apuane passa per le due ruote ed entrano in gioco consigli che mi sono fatto dare dalla rete. Senza avrei continuato in avanti seguendo la strada normale come hanno fatto un gruppo di motociclisti che mi avevano appena sorpassato. Io invece ho deviato a destra in direzione di Barga riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia.

In posizione leggermente sopraelevata si raggiunge in poche curve ed è un piacere parcheggiare la moto e passeggiare tra queste strade di stampo medioevale con gli innesti di palazzi rinascimentali. In alto si scorge il bellissimo Duomo romanico, il cui ingresso è sormontato dalle statue di due leoni e che conserva all’interno un pulpito in marmo del XIII secolo.

A queste ed altre parti del percorso avrei rinunciato se non avessi avuto la mia gola profonda che risponde al nome di Wikiloc.com ed è un sito dedicato alla condivisione di percorsi da effettuare con qualsiasi mezzo, auto, moto, bici, a piedi, ecc. Basta andare sul sito, selezionare il tipo di percorso che si intende cercare e visualizzare sulla mappa i contributi degli altri utenti e se interessanti scaricarli nel formato più congeniale al proprio modo di navigare e partire. Ovviamente esiste anche l’apposita App, che oltre a ricercare i percorsi, consente attraverso smartphone o tablet di seguirli come un normale  navigatore GPS, con tanto di cartografia scaricabile della zona che interessa.

Ora che vi ho svelato la fonte di ispirazione per questo giro possiamo continuare.

Da Barga si ridiscende verso Gallicano e qui si potrebbe fare una deviazione verso la Grotta del Vento una delle più importanti mete turistico/speleologiche d’Europa, la cui visita richiede da 1 a 3 ore a seconda del tempo che si ha a disposizione. Ma i chilometri sono ancora tanti per chiudere il giro e propendo per continuare. Subito dopo il paese si abbandona la strada di fondo valle per arrampicarsi un po’ e raggiungere Castelnuovo passando da Monterotondo.

Il paese è il cuore della Garfagnana, il centro di tutte le attività sportivo/turistiche della zona, oltre che essere un luogo ricco di storia. Castruccio Castracani, famoso condottiero di ventura del Trecento, è uno dei personaggi storici che lega il proprio nome alla città, avendo convinto gli abitanti a ribellarsi alla signoria di Lucca che dominava la città. Questo essere territorialmente vicino alla lucchesia ma non volerne far parte è una costante della storia della città che finì, nel corso degli anni, per preferire la signoria degli estensi di Ferrara a quella dei corregionali. Qui ha abitato anche il famoso poeta Ludovico Ariosto in qualità di governatore per conto di Alfonso I d’Este.  Di questo passato restano la rocca Ariostesca, ampiamente rimaneggiate nei secoli, il ponte e la porta di Castruccio e la fortezza cinquecentesca del monte Sant’Alfonso.

Da qui comincia un tratto dal paesaggio molto interessante. Ci dirigiamo verso nord ovest prima risalendo il corso del Serchio e poi ad ovest abbandonando le strade che conducono verso l’Appennino tosco emiliano per dirigerci verso il mare. Curve facili e scorrevoli con un intorno che diventa sempre più montano. Si arriva al Lago di Gramolazzo creato all’inizio del novecento per produrre energia elettrica. Sullo sfondo si vede l’imponente monte Pisanino, la montagna più alta delle Alpi Apuane, mentre sulle sue rive ci sono aree attrezzate ottime per una sosta od una passeggiata.

Proseguendo si percepisce questo singolare mescolamento di montagne diverse, appennini ed alpi che compaiono insieme o separate a seconda delle viste che le curve forniscono. Le zone boscose si mescolano a quelle rocciose con un innalzamento delle vette e l’apparire della neve, che, anche in questo inizio primavera, rimane sulle cime più alte.

Si comincia a scendere verso il mare ma, seguendo l’itinerario, scelgo di farlo percorrendo la strada di mezza costa che  si imbocca poco prima di Minucciano. Sono belle curve in mezzo al bosco che portano ad attraversare il micro paese di Monzone e poi l’antico borgo di Castelpoggio, prima di raggiungere Carrara, città che con il suo Duomo romanico-gotico, la sua piazza antistante ed i suoi vari palazzi merita sicuramente una sosta.

Ancora in moto e con poche curve si sale al paesino di Colonnata. Da qui si gode una suggestiva vista sui “ravaneti” gli accumuli di detriti di marmo bianco adagiati sui fianchi dei monti circostanti ed il complesso di varie cave, un colpo d’occhio unico al mondo.

Il paese è famoso anche per il suo rinomato lardo, con il quale vengono cucinati molti piatti raffinati che non ricordano affatto le povere origini del cibo dei cavatori.

Ridiscesi a valle si può optare per raggiungere il litorale e le innumerevoli attrattive marino/mondane della Versilia, oppure rientrare a Lucca attraverso la vecchia strada che attraversa Massa, Pietrasanta e Massarosa e tornare al punto di partenza.

Un giro di più di duecento chilometri che unisce veramente molte zone diverse ed offre una buona mescolanza di tratti guidati e paesaggi suggestivi. Ed è vero: il web che unisce la Garfagnana alle Apuane passa per le due ruote!