A Gaeta per provare a diventare Chef per un giorno! Prendo spunto dalla nota trasmissione televisiva per raccontare ai lettori di Brickscape l’esperienza che ho vissuto un paio di giorni fa in questa meravigliosa cittadina laziale.

A Gaeta per provare a diventare Chef per un giorno assieme all’associazione Biodistretto del Montalbano è stata invitata a presentare il proprio lavoro a Vinicibando, manifestazione legata quest’anno alla dieta mediterranea e al buon cibo per l’anima ed il corpo.

Nella preziosa cornice di Villa Irlanda ho avuto l’onore di partecipare come socia del Biodistretto del Montalbano, alla preparazione del menu per l’attività formativa dei giornalisti. Insieme agli chef Eddy Pellegrino e Tiziana Fabiani abbiamo accompagnato i presenti in un mondo di sapori e colori del Montalbano.

I prodotti sono stati raccolti nelle aziende biologiche e biodinamiche del Biodistretto e cucinate sapientemente nel rispetto delle loro proprietà organolettiche e nutritive.

Eddy, dalla sua decennale esperienza in cucina, ha preparato un connubio di tipicità toscane e alternative macrobiotiche. Seppur la mia passione per la cucina sia nota a tutti, ho fatto qualche passo indietro e mi sono messa a disposizione di chi veramente studia l’alchimia del cibo da anni.

Per la prima volta ho messo piede in una cucina professionale con i timori di non essere all’altezza degli chef che lavoravano su altre preparazioni al mio fianco con rapidità e autorevolezza.

E’ stato tutto nuovo, dall’utilizzo del tagliere all’accensione dei fuochi, tutto in una cucina di alto livello ha una dimensione e un significato diverso. Ho svolto il ruolo più umile, come la sbucciatura delle mele e il taglio delle mele ma poi anche quello nobile nonché artistico come l’impiattamento delle portate.

La preparazione del Kanten mi ha incuriosito e sorpreso. Le mele ancora con la buccia sono state tagliate a cubetti e unite ad un succo biologico di mele cotogne.

Successivamente sono state cotte fino a che non è stata aggiunta, fuori dal fuoco, una particolare alga.

Una volta che il composto si è raffreddato, si è addensato al punto giusto, è stato servito in un calice di vetro che ha reso evidente, senza mistero, i colori e gli ingredienti presenti nel dolce.

Una conclusione davvero leggera ed originale ad un pranzo macro-BIO-toscano, che ha reso onore a prodotti salutari di qualità.

Valeva la pena di spingersi a Gaeta per provare a diventare Chef per un giorno, in un cornice unica e con persone esperte, in grado di condividere qualche trucco del mestiere!