Una passeggiata per Bologna alla scoperta dei suoi sette segreti. Chiara Pagliochini dei Viaggiascrittori racconta per Brickscape tutti gli aspetti inediti del capoluogo dell’Emilia Romagna.

A chi visita Bologna per la prima volta può capitare di imbattersi nella storia dei suoi sette segreti. Si tratta di dettagli curiosi di cui i bolognesi vanno orgogliosi e che amano condividere con i nuovi arrivati. Ecco un itinerario per esplorare la Bologna più “nascosta”.

Si parte da via Indipendenza, arteria dello shopping cittadino, che collega la stazione centrale a Piazza Maggiore. Il primo segreto è vicino e aspetta di rivelare il suo incanto.

  1. La finestrella di via Piella

A pochi passi dal corso, accanto alla Trattoria Dal Biassanot in via Piella, Bologna si trasforma in una piccola Venezia. Attraverso una finestrella rossa ritagliata nella parete si sbircia infatti il canale delle Moline, uno dei tanti canali mercantili che un tempo attraversavano la città.

Una passeggiata per Bologna alla scoperta dei suoi sette segreti

Una passeggiata per Bologna alla scoperta dei suoi sette segreti
  1. Canabis protectio

Proseguendo su via Indipendenza, sotto la Torre Scappi, all’incrocio con via Rizzoli, una particolare iscrizione strappa un sorriso agli osservatori. Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia: il pane è vita, la cannabis protezione, il vino gioia. La scritta fa riferimento al commercio della canapa, che un tempo portava a Bologna gran parte della sua ricchezza.

  1. Il segreto del Nettuno

Spostandosi verso piazza del Nettuno, ci si imbatte in un segreto “piccante”. La Fontana del Nettuno, costruita dal fiammingo Giambologna e attualmente oggetto di un importante lavoro di restauro, si presta a un divertente effetto ottico. Infatti, osservato dalla scalinata della biblioteca Sala Borsa, l’indice teso del dio marino ricorda un particolare anatomico ben diverso!

Una passeggiata per Bologna alla scoperta dei suoi sette segreti

  1. Il telefono senza fili

Il prossimo segreto è poco più in là, sotto il voltone del Podestà. Se siete in due, disponetevi agli angoli opposti della torre dell’Arengo (in diagonale), con la faccia rivolta verso le colonne. Provando a parlare, scoprirete che riuscite a sentirvi distintamente nonostante la distanza. Questo ingegnoso sistema di comunicazione fu architettato in epoca medievale per far confessare i lebbrosi.

  1. Il vaso rotto sulla Torre degli Asinelli

Un tempo Bologna era una città molto più turrita di oggi. Solo 24 torri sopravvivono, tra le oltre cento erette nel periodo del suo splendore medievale. Le più famose sono certamente la Torre degli Asinelli e la Garisenda, site tra via Rizzoli e via Zamboni.

La Torre degli Asinelli, costruita all’inizio del dodicesimo secolo, è alta circa 97 metri e pende verso ovest per più di due. All’interno, una scalinata di 498 gradini conduce fino alla sommità, dove si troverebbe, secondo la tradizione, un vaso rotto, simbolo della risoluzione dei conflitti.

Diceria o verità? Secondo i custodi, vasi rotti non ce ne sono, ma se dubitate della loro parola non vi resta che salire a controllare con i vostri occhi. Vaso o non vaso, il panorama da lassù è mozzafiato.

  1. Le tre frecce

Il prossimo segreto attende il visitatore a qualche passo dalle due torri. In Strada Maggiore, all’ingresso di Corte Isolani, basta aguzzare lo sguardo per scoprire tre frecce conficcate nel legno di un antico portico. Secondo la leggenda, furono scagliate da tre briganti “sbadati”: cercavano di colpire un signorotto locale, ma la loro mira fu distratta da una bella fanciulla nuda alla finestra.

  1. Panum resis

Un’altra iscrizione segreta! Questa si trova a Palazzo Poggi in via Zamboni, nel cuore universitario di Bologna. La scritta panum resis sarebbe incisa su una cattedra, a significare che la conoscenza è la base per ogni decisione.

Andare a caccia dei sette segreti di Bologna è certamente uno dei modi più originali per esplorare questa straordinaria città. Tanta storia, arte, cultura e buon cibo da gustare passeggiando sotto i suoi portici o scambiando quattro chiacchiere con gli abitanti, sempre pronti a inventare per gli altri un nuovo segreto.

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