Gli eremi di San Bartolomeo e Santo Spirito a Majella ! Ci sono luoghi in Abruzzo – a Roccamorice – in cui il rapporto spiritualità-uomo diventa indissolubile, luoghi da sempre legati alla religione e al cristianesimo.

Gli eremi di San Bartolomeo e Santo Spirito a Majella, sono dei siti di culto immersi nella natura, che sorsero un po’ in tutta la regione prima dell’anno mille. Uomini di fede arrivarono qui per ritirarsi sulle montagne più remote e dedicarsi alla meditazione e alla preghiera.

Il comune di Roccamorice, nella provincia di Pescara, ospita due degli eremi più belli del Parco Nazionale della Majella. Due luoghi dove vivere esperienze in viaggio alla maniera di Brickscape!

Eremo di San Bartolomeo in Legio

Come arrivare: due sono i sentieri per raggiungere l’eremo: il primo scende dalla Valle Giumentina e regala una spettacolare veduta panoramica della struttura dal versante opposto; il secondo scende dall’abitato di Roccamorice e termina direttamente nell’eremo attraverso una suggestiva galleria scavata nella roccia.

Costruito anteriormente all’anno Mille, l’eremo fu ristrutturato da Fra Pietro da Morrone (Celestino V) intorno all’anno 1250 e da lui utilizzato sino al 1276. Sulla facciata sono presenti due affreschi risalenti al XIII secolo: una Madonna col Bambino e un Cristo benedicente.

La chiesa si trova nella parte antistante, con un altare ed una nicchia che custodisce la statuetta lignea di San Bartolomeo raffigurato con un coltello nella mano destra. All’interno una vasca che raccoglie acqua sorgiva dalle proprietà taumaturgiche. Attraverso una porta si accede al retro, dove è situata la cella in cui Fra Pietro da Morrone si ritirava in preghiera.

Il Santo è festeggiato ogni anno il 25 agosto quando in occasione di una processione la sua statua viene portata fino alla chiesa parrocchiale di Roccamorice.

Eremo di Santo Spirito a Majella

Come arrivare: l’eremo è raggiungibile a piedi attraverso il sentiero S (sentiero dello Spirito) o comodamente percorrendo in auto una strada asfaltata proveniente dall’abitato di Roccamorice.

Non esiste una data precisa della sua origine. Celestino V vi dimorò qui per quarantasette anni, tra alterne vicende, dal 1246 al 1293. La costruzione ha subito diverse trasformazioni nei secoli ed ancora oggi mantiene tutto il suo fascino grazie alla superba posizione sull’omonimo vallone.

La parte bassa della struttura comprende la chiesa, la sagrestia ed un settore abitativo. La chiesa si sviluppa su un’unica navata. Al di sotto di essa si trova il nucleo più antico, l’eremo, costituito dalla stanza del Crocifisso, dove secondo la tradizione fra Pietro era solito pregare, e dal giaciglio dell’eremita.

La seconda area vede i resti del monastero cinquecentesco mentre la terza e ultima parte è costituita dalla foresteria realizzata nella seconda metà del seicento.