Finalmente ce l’ho fatta! Sono riuscita ad entrare anch’io! Dopo l’ennesima volta che tentavo di prenotare la visita, la mia richiesta è stata accettata!

Eccomi in fila tra i viaggiatori, accorsi un po’ da tutta Europa, per visitare questo castello. Vi starete chiedendo dove mi trovo…

Sono in Toscana, nei pressi di Leccio (comune di Reggello, in provincia di Firenze) di fronte alla porta del più importante edificio in stile eclettico di tutta Italia: il Castello di Sammezzano. Si entra soltanto in gruppo accompagnati da una guida. Il castello viene aperto una /due volte all’anno al massimo a 800 persone per giorno, per opera del Comitato FPX. Il comitato si impegna a mantenere viva l’opera voluta dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona, che abitò qui fino alla sua morte. (il ricavato dei biglietti d’ingresso è interamente donato dal comitato  per il restauro di una piccola parte del castello) Il marchese progettò, finanziò tutte le stanze del castello e realizzò in loco con mano d’opera specializzata ogni singola piastrella decoro e stucco, che oggi è parte del castello. Questo luogo oggi è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia e uno fra gli edifici in stile moresco più interessanti d’Europa.

Il piccolo abitato di Leccio, in realtà, vede passare più turisti della Galleria degli Uffizi, grazie all’enorme outlet di recente costruzione The Mall, dentro il quale passano intere giornate carovane di turisti, fashion victims e famiglie in vena di acquisti. Ma Sammezzano è qualcosa di diverso e di veramente speciale.

La guida ci apre le porte del castello e ci introduce all’interno fra le decine di stanze, ricche di mistero, simboli esoterici e decorazioni di estrema bellezza. Ogni stanza è diversa dall’altra. Le decorazioni , gli stucchi e i mosaici si ispirano in ogni sala a uno stile diverso. L’ architettura presente fonde insieme in un unico edificio la cultura araba, bizantina, ispanica e indiana. La lavorazione accurata e il dettaglio degli stucchi , fa sembrare le pareti dei lunghi tessuti di trina e la luce che filtra dalle finestre modella ogni singolo bassorilievo.
La storia del Castello si perde nella notte dei tempi. C’è chi dice che nel 780 d.C. vi abbia dormito Carlo Magno di ritorno da Roma. Si sa per certo che il castello originale Altoviti, poi, per volere del Duca Cosimo, a Giovanni Jacopo de’ Medici che a sua volta la vendette a Sebastiano Ximenes. Tali beni restarono alla famiglia Ximenes d’Aragona fino all’ ultimo erede, Ferdinando, che morì nel 1816. In seguito ad un lungo processo relativo al testamento di Ferdinando Ximenes, i beni, il nome, lo stemma ed i titoli della famiglia Ximenes d’ Aragona, passarono al primogenito di sua sorella Vittoria, moglie di Niccolò Panciatichi: Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona che diventò unico erede dei Panciatichi e degli Ximenes e acquisì la vasta tenuta di Sammezzano.

Nonostante esistano altri pochi esempi simili al mondo, il castello oggi rischia di andare in rovina. E’ un gioiello invisibile, (pochi ne conoscono l’esistenza), praticamente quasi inaccessibile. Durante le visite guidate, sono visitabili solo alcune stanze, le altre sono oggi inaccessibili perché sono state gravemente danneggiate dai tanti anni in cui il castello è stato totalmente abbandonato.

Il castello oggi è all’asta per 20 milioni di euro, in attesa che qualcuno lo acquisti per trasformarlo in un hotel di lusso o farne la sua residenza privata, ma ancora peggio, se nessuno lo acquisterà, il degrado del castello aumenterà fino a renderlo totalmente inaccessibile. Anche quest’anno il censimento nazionale Fai – I Luoghi del cuore chiede a tutti i cittadini di segnalare i luoghi che ama e vuole salvare. Se il castello vincerà, il fondo ambiente italiano insieme a Banca Intesa San Paolo interverranno con azioni di tutela e valorizzazione in favore del castello di Sammezzano. La campagna comporterà un forte impatto mediatico che attirerà attenzione, favorendo nuovi interventi. C’è tempo fino al 30 novembre 2016! Io ho già votato e tu? Contribuisci a salvare il castello di Sammezzano.

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